mercoledì 30 giugno 2010

Report 2010/38

Stamattina breve uscita per cercare di non perdere quanto di buono fatto fino ad adesso.
Solito giro tra San Paolo, Monticelli (dove ho aggiunto pure lo strappetto che va in paese) e Cigole, fatto a buona andatura ma con le gambe un po' stanche.
Speriamo bene... la domenica che sta arrivando sembra quella giusta per andare sul Maniva... :-)

sabato 26 giugno 2010

Passo del Maniva, da Passo del Baremone (BS)

Dal Passo di Baremone, chi non ne avesse abbastanza può continuare a salire fino al Maniva, lungo una strada tutta in quota dai panorami eccezionali.
Il famoso tratto di sterrato una volta presente nel finale è stato ormai asfaltato, ma ad oggi (Giugno 2011) i resti di una frana rendono il percorso veramente epico ed insidioso.
All'altezza delle brevi gallerie la strada è infatti bloccata e l'asfalto è un immensa distesa di sassi per un paio di km, alcuni tratti sarebbe forse conveniente farli a piedi...
Da metà salita circa, quando la strada ricomincia a salire con decisione, l'asfalto torna decente, e faticando possiamo ammirare le fantastiche vedute delle valli sottostanti e raggiungere in breve il piazzale del Passo Maniva.


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Passo del Baremone, da Anfo (BS)

Il Baremone è una salita vera, degna di competere per durezza e panorami con le più blasonate salite alpine.
L'ascesa comincia ad Anfo, sul lago d'Idro, seguendo le indicazioni per il Passo Maniva e il Passo Baremone.
La strada si fa subito stretta e le pendenze si assestano intorno al 10%: sarà così per tutti gli 11 km della salita, solo un paio di tratti di 200/300 mt ci faranno respirare un po'.
Durante la scalata non si incontra quasi nessuno, e il paesaggio piano piano si apre e la folta vegetazione lascia spazio a immensi spazi verdi.
L'arrivo è situato al Rifugio Rosa, da dove è possibile continuare a salire fino al Passo Maniva lungo una strada veramente suggestiva.


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venerdì 25 giugno 2010

Report 2010/37

Domenica il SellaRonda per me è definitivamente saltato (Ermes, Mario, Massimo... vi invidio da morire!!!) , e nemmeno potrò rimediare andando sul Goletto delle Crocette: la biciclettata del BiciClub Manerbio mi attende...
Nonostante lo sconforto e il poco tempo a disposizione verso le 18 decido di saltare in sella lo stesso per farmi un paio di giri a Capriano sperando di beccare qualche bel gruppone per tirare un pò.
Di grupponi nemmeno l'ombra ma nonostante tutto ho tirato parecchio, sopratutto nelle due salite e nei giri del monte, ricevendo in cambio dalle mie gambe delle buone sensazioni :-)

mercoledì 23 giugno 2010

Report 2010/36

Dopo il fantastico giro in Valvestino ho battuto un po' la fiacca: la settimana scorsa il meteo è tornato a livelli quasi invernali e solo ieri sono riuscito a farmi un giretto in mtb tra le ciclabili della bassa.
Oggi invece era ora di far prendere aria alla Kharma, quindi mi accordo con il mitico Beppe (con il quale era troppo tempo che non pedalavo) per un breve giretto a Capriano nel tardo pomeriggio.
Solo una cinquantina di kilometri, con le gambe che nonostante tutto girano benino, ma ottimi per riprendermi psicologicamente, e le due birrozze nel finale a Bagnolo hanno aiutato ancora di più :-)
Grazie Bepp-one...

sabato 19 giugno 2010

Pezzoro, da Lavone (BS)

La salita comincia a Lavone, frazione di Pezazze, all'altezza del bivio posto sulla statale della Valtrompia.
I primi due kilometri ci serviranno da riscaldamento: dopo un ponticello la strada comincia infatti a salire decisa con pendenze costanti oltre il 10%.
Dopo questo duro tratto l'ultima parte della salita ci concede un po' di respiro, anche se negli ultimi kilometri non mancheranno ancora un paio di rampette impegnative.
La salita si conclude nell'abitato di Pezzoro, all'altezza della deviazione per Forcellino.
Nonostante la relativa brevità, consiglio questa salita soprattuto per i paesaggi bucolici e la quasi totale assenza di traffico.


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domenica 13 giugno 2010

Report 2010/35

Oggi finalmente ho fatto un giro che mi prefiggevo da diversi mesi: quello che ricalca in parte la Granfondo dei 3 Laghi, il giro della Valvestino!
La partenza è fissata alle 7.30 da Villanuova, che raggiungo in macchina con il buon Ermes; al ritrovo oltre a noi c'è l'onnipresente Mario e Beppe, con il quale avevo avuto il piacere di pedalare in occasione del raduno del primo Maggio.
Partiamo costeggiando il lago di Garda ad una andatura notevole, infatti a Gargnano il mio Rox mi segna una media di 34 km/h...
Cominciamo la salita, veramente bella con le sue vedute sul lago, e durante la scalata si aggiungono a noi Johnnim, Golden Boy ed il buon vecchio Villiam, amici del forum che conosco per la prima volta.
Fino alla diga di Valvestino le pendenze non sono impossibili e la salita la si affronta senza particolari difficoltà; impressionante il numero di ciclisti che troviamo in cima fermi ad una fontanella, saranno quasi una quarantina!!!
Piccolo tratto in falsopiano e poi si ricomincia a salire verso Capovalle: qui le pendenze si inaspriscono un poco, ma con Mario che mi fa da spalla arrivo in cima anche questa volta e ci beviamo il caffettino di rito.
Partiamo in picchiata verso Idro con una bella e veloce discesa e tirati dal buon Johnny (che va come una locomotiva) raggiungiamo in poco tempo anche il nostro punto di partenza, dove ci salutiamo sorseggiando qualche birretta messa a disposizione dal caro Ermes.
Un giro veramente bello, splendidi panorami e ottima compagnia; unica pecca della giornata è stata l'essermi dimenticato di far partire la registrazione del mio Rox, quindi per questa volta niente grafico e niente con cui divertirmi al ritorno :-(
Un grazie di cuore agli amici vecchi e nuovi per la compagnia: è sempre un onore pedalare con voi!!!

giovedì 10 giugno 2010

Report 2010/34

Oggi non avevo proprio tempo per uscire, ma sono comunque riuscito a ritagliarmi poco più di un'oretta sul presto di questa mattina, e con Piero mi sono fatto una breve sgambata fino a Monticelli, tanto per sondare le strade per la prossima passeggiata del BiciClub Manerbio.
Poco ma sempre meglio di niente... :-)

martedì 8 giugno 2010

Report 2010/33

Dopo le fatiche della domenica oggi ho accettato con piacere l'invito del mio amico Piero e sua moglie Chiara per una sgambatina in compagnia, niente di meglio per sciogliere un po' le gambe ancora intorpidite dalle salite del weekend.
Partiamo ad andatura tranquilla e ci dirigiamo prima a Verolanuova e poi a Campazzo, dove diamo pure un'occhiata ad un paio di vecchi maestosi cascinali lasciati a loro triste destino disabitato...
Torniamo a Manerbio dove li saluto e faccio i complimenti a Chiara (se uscisse con un po' di frequenza credo che farei fatica pure a starle dietro!), mentre io proseguo per il mio classico anello di San Paolo per allungare un po' i kilometri della giornata.
Al ritorno comincia di nuovo pure a funzionare il cardiofrequenzimetro: forse spaventato dalle frequenze riscontrate domenica, non ne voleva più sapere di segnarmi i battiti! :-)
In totale oggi quasi 50 km ad andatura turistica, tranne nel ritorno da San Paolo dove ho accelerato un po'.
Ora le gambe sono pronte ad affrontare le prossime pedalate della settimana...

domenica 6 giugno 2010

Bione, da Odolo

Continua la mia collaborazione con salite.ch: stavolta è il turno della salita che partendo poco fuori Odolo ci porta a Bione passando per Agnosine.
La salita l'ho provata proprio stamattina, non è impossibile ma molto discontinua, con delle rampette che toccano anche il 13% (così dichiara il mio fido Rox 9.0).
Vi allego un immagine in anteprima, mentre a breve la troverete anche sul sito.

Report 2010/32

Per l'immancabile pedalata del weekend in preparazione al SellaRonda, oggi ho avuto l'onore della sempre piacevole compagnia di Claudio; ci si era accordati in settimana per fare il giro Coste-Preseglie-Lodrino, ma poi hanno deciso di unirsi a noi Massimo e Mario, che da esperto conoscitore del territorio ci ha proposto una variante: al posto di passare da Preseglie raggiungere Lodrino via Agnosine e Bione.Non vedendoci molto spesso la sera con Claudio si è fatto un po' tardi a chiaccherare e difatti il risveglio non è dei migliori... Colazione e scendiamo, ci aspetta Massimo a 7.30 fuori da casa mia.
Arriviamo a Brescia di buona lena, ai piedi della Maddalena incontriamo Mario e ci dirigiamo verso le Coste.
La prima salita della giornata è per me un calvario, faccio fatica ad andare avanti e appena provo a spingere, i battiti schizzano a mille.
Fortunatamente il buon Mario si accorge di me e mi aspetta e scorta per gli ultimi km; arriviamo in cima ci facciamo un caffè e durante la discesa inizio a riprendermi.
Nemmeno un metro di pianura e cominciamo nuovamente a salire: la strada che sale a Bione attraversando Agnosine è discontinua e dalle pendenze severe soprattutto nel finale, ma fortunatamente la gamba si è un po' ripresa e scollino con Claudio senza morire...
Scendiamo fino a Casto dove comincia l'ultima salita, quella che ci porterà a Lodrino.
La salita è piuttosto dolce infatti la percorro del mio passo senza faticare troppo e negli ultimi km ho pure il piacere di poter ricambiare il favore a Mario, che fatica un po' più del solito a causa del gran caldo.
Arrivati in cima comincia la bella discesa fino a Brozzo, e da qui arriviamo a Brescia ad una buona andatura. Salutiamo Mario in piazzale Arnaldo e ci dirigiamo verso casa ad un'andatura abbastanza impegnativa per me, infatti dopo Bagnolo rallento un po' e arrivo a Manerbio in scioltezza, dove ci beviamo una rinfrescante birretta per festeggiare la mattinata.
Anche oggi in totale 120 km abbondanti e quasi 1200mt di dislivello, con il contorno di aver conquistato altre due salite che non avevo mai fatto e di aver superato quota 2000 in quanto a kilometri percorsi :-)
Concludo con un doveroso ringraziamento a Claudio, Massimo e Mario, i miei compagni di pedalata di stamattina: grazie di cuore, è sempre un piacere pedalare con voi, spero che capiti presto di nuovo!!!

sabato 5 giugno 2010

Brione, da Gussago (BS)

L'altimetria non rende giustizia a questa salita: analizzandola infatti non vengono evidenziati i numerosi tratti a doppia cifra che troveremo lungo la strada.
Dopo i primi due kilometri di riscaldamento troviamo la prima rampa impegnativa all'altezza di Caricatore, al bivio per Barche.
Da qua le pendenze si assestano circa al 8/9%, con ancora qualche rampa impegnative che tocca punte del 16%.
Un breve tratto in falsopiano ci consentirà di trovare le energie per l'ultimo strappo che ci porterà all'arrivo, posto all'altezza di un tornante a sinistra con al centro un giardinetto con un distributore di acqua pubblica.


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giovedì 3 giugno 2010

Goodbike

Già ne avevo scritto due righe qualche post addietro, quando il caro Beppe me lo regalò; dopo innumerevoli ascolti ho deciso che dovevo obbligatoriamente fare un post ad hoc rendendo tutti a conoscenza di una piccola perla dispersa nel vasto mare della musica italiana.
Il disco in questione è "Goodbike" dei Tetes de Bois, consigliato vivamente a tutti gli amanti della bicicletta in tutte le sue forme!
Copio ed incollo una recensione che mi è piaciuta molto trovata sul sito mescalina.it, spero che l'autore non me ne voglia... :-)

"Il rumore cadenzato delle meccanica ciclistica è il ritmo, il vento tra i capelli è la melodia di 100 musiche, i pensieri di una fatica le liriche di una canzone vissuta, il resto lo fa l´anima.
Goodbike nasce direttamente da un spettacolo teatrale dedicato alla bicicletta intitolato i Riciclisti (ora disponibile anche Libro+cd e tour dei Tetes de Bois per il 100° del Giro d´Italia - I Riciclisti - libro+cd ndr): anche se i Tetes de Bois non sono nuovi a questa dichiarazione d´amore per la bici, elemento che più volte ha coronato i concerti del gruppo, questa volta viene affrontato in maniera musicalmente univoca. Un disco che alla fine ha portato Andrea Satta a seguire il Giro e il Tour come addetto stampa e li scoprire da dentro il mondo di questo sport, descritto con meraviglioso romanticismo in questo disco e cognizione di causa.
Goodbike nasce per dare un connotato musicale e ritmico al ciclismo: pedali, catena, ruote e rapporti si fondo a meraviglia con l´andatura ritmica e cantautorale del disco, che scandisce momenti e caratteristiche principali della bicicletta e della storia del ciclismo, ne disegna i carattere più epici e agonistici, per certi versi rappresentati da un orchestrazione e arrangiamenti di grande pregio, così come le immagini della storia rappresentate dalle registrazioni extra; 21 minuti regalati ai veri appassionati tra registrazioni e testimonianze storiche da custodire gelosamente come arte integrante di questo disco.
Oltre all´epica di uno sport, vi ritroviamo veri trattati filosofici sul modo di affrontare una salita, come ci suggerisce "La Canzone del Ciclista": tipico climax triste, s´intravede in una melodia nebbiosa lo spirito di Battisti, per certi versi l´orchestrazione di questo pezzo è demodé ed evoca immagini in bianco e nero. Il brano è un racconto che esula da un discorso sportivo o qualsivoglia culturale, qui si entra nell´intimo di un personaggio (Casartelli ndr), una sorta di un amore, di una vita fatta di passione e rapporto stretto con la bicicletta, una salita fatta di mille pensieri e immagini che ruotano intorno ad una vita e che ti danno la forza di arrivare in cima per poi scoprire la libertà di una discesa. Non è un caso se nel Giro un tempo veniva assegnata una maglia per chi peggio perdeva, una sorta di riconoscimento, per dirla tutta, rispettoso per chi perde. Ma c´è chi lotta anche solo per perdere, come "Alfonsina", unica donna che nel 1924 corse un Giro d´Italia fuori tempo massimo: le donne spesso assenti dal ciclismo appaiono grazie a due figure che rappresentano un po´ l´universo nel mondo: la donna immagine di "Mia Cara Miss", con la sua ballata allegra che la racconta, rappresenta il rovescio di una donna chiamata "Strada".
Le canzoni hanno tutte l´obbiettivo di raccontare ma sopratutto di raffigurare dettagliatamente i sentimenti, il fiatone, le salite, le strade bianche che caratterizzavano i vecchi giri, quelli ascoltati alla radio tra i primi caldi di maggio e il gran premio della montagna, tra pioggia, fango, ghiaccio e sudore freddo come la confusione jazz di "Corrosivo Acido".
Goodbike più che un disco dei Tetes de Bois è stato un vero lavoro collettivo, ricco di contributi, dalle voci di Militant A, il canto etnico di Karisa Kahindi, ai contributi grafici, delle vignette di Staino: il booklet di Goodbike è ricco e ben curato, essenziale e descrittivo per un ascolto approfondito. Goodbike arriva nei vostri lettori proprio alla partenza del 101° edizione del Giro d´Italia, se siete tra quelli del "rosario a due ruote" non lasciatevi perdere quest´opera sopraffina e completa.
"

mercoledì 2 giugno 2010

Report 2010/31

Finalmente un giorno festivo infrasettimanale e le occasioni per pedalare non mancavano: stamattina potevo scegliere tra la scalata al Monte Maddalena con Beppe, Ermes e compagnia, o in alternativa la Manerbio-Caravaggio-Manerbio con la Flam.
Al suono della sveglia però finiscono i miei sogni e faccio i conti con la dura realtà: è sì festa, ma a me oggi tocca ugualmente andare a lavoro :-(
Mogio e triste per la mattinata trascorsa a lavorare recupero nel tardo pomeriggio con un giretto tra Monticelli e Cigole.
Un paio di serie di ripetute e me ne torno a casa speranzoso per il weekend: dovrebbe venire a trovarmi il buon Claudio e si sta già pensando ad un bel giretto... :-)

Monte Maddalena, da Brescia (BS)

Percorsa giornalmente da innumerevoli orde di ciclisti, il Monte Maddalena è una delle salite simbolo di Brescia, complice anche la sua posizione, praticamente in centrocittà.
La salita inizia infatti all'altezza del distributore in via Turati, a poche centinaia di metri da Piazzale Arnaldo, uno dei luoghi culto della movida Bresciana.
I primi kilometri dalle pendenze modeste potrebbero ingannare, ma già prima di San Gottardo la musica cambia: qui infatti troviamo il pezzo forse più duro dell'intera scalata, con punte al 12/13%.
Dopo un breve tratto in cui rifiatare la strada ricomincia a salire in mezzo al bosco alternando tratti impegnativi ad altri leggermente più facili.
A poco più di un kilometro dalla fine incontriamo qualche centinaio di metri in falsopiano che ci faranno da trampolino di lancio per l'ultimo sforzo prima di arrivare in vetta.


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