lunedì 21 settembre 2009

Alla scoperta dei colli bresciani...

La Denti dalle Fiandre è tornata ammaccata (a breve un report completo sulla vacanza), per una settimana se ne è stata in compagnia del mio meccanico di fiducia che me l'ha messa a nuovo.
Per testarla ho deciso di andare alla ricerca di qualche nuova strada e di qualche strappetto tosto in memoria dei giorni passati in Belgio.

Tralasciando i 40 km, tra andata e ritorno, da Manerbio a Brescia (noiosi ma utili a riscaldarsi all'andata), ho circumnavigato il centro di Brescia e sono entrato in Franciacorta da via Crotte.
Prima salitella da testare è Campiani da Collebeato: un paio di kilometri veramente impegnativi, dove tratti di breve respiro si alternano a delle rampe che impennano fino al 15%.
Tra dei panorami stupendi e gli spari dei cacciatori ,in qualche modo arrivo in cima, a volte mi sembrava che la bici stessa si contorcesse dalla fatica, e affronto la ripidissima discesa che porta a Cellatica, dove a causa di un mercato e dei numerosi vigili che mi guardano attenti pronti a levarmi qualche punto dalla patente mi perdo...
Non riuscendo più a raccapezzarmi decido di far ritorno verso Brescia, per andare a testare un'altra salitella di cui nemmeno conoscevo l'esistenza: Il San Giuseppe.
Prendo la strada per le coste, ma quasi subito, all'altezza di un negozio di biciclette svolto in una stradina a destra, seguendo le indicazioni per il ristorante Castello Malvezzi; l'asfalto è in orribili condizioni, mi sembra quasi di essere tornato a pedalare sul pavè, ogni tanto penso che sarebbe stato meglio affrontarla in MTB...
Solo un paio di kilometri, ma le durissime rampe fanno sembrare l'agonia infinita; dalla cima però si gode di un fantastico panorama di Mompiano e Brescia che ricompensa della fatica.
Discesa veloce e tecnica ed in un attimo sono di nuovo a Brescia; breve pit-stop per l'ennesima foratura (la Denti non perde il vizio...) e pedalando velocemente me ne torno verso casa con due nuove scoperte per i miei prossimi giri e 82 km in più nelle gambe.

Ora speriamo solo che il meteo ci riservi un autunno pedalabile...

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