martedì 12 febbraio 2013

Report 2013/012


Granfondo Laigueglia.
Ho sempre desiderato partecipare alla GF sopracitata: bel percorso, ottima organizzazione con le strade quasi completamente prive di macchine, tutti non facevano che parlarmene bene...
Purtroppo per me però, il desiderio si avvera proprio in uno dei momenti peggiori: avendo dovuto saltare l'edizione dell'anno scorso a cui ero iscritto, mi ritrovo iscritto in automatico all'edizione 2013, peccato che la forma sia praticamente inesistente ed i kilometri nelle gambe ancora meno...
Arrivo a Laigueglia il sabato sera con Claudio e le mie intenzioni sono quelle di prenderla come un normale allenamento, partire e di girarmi poi a metà percorso per evitare di andare in crisi nella seconda parte in cui non avrei "vie di fuga"; la cena in compagnia di Roberto e Silvia (che mi incoraggiano e motivano calorosamente) però mi fa andare a letto positivo: deciderò l'indomani in base alle sensazioni lungo il percorso.
La domenica sveglia presto, colazione ed entro in griglia poco dopo l'apertura.
Dopo un'ora d'attesa solitaria si parte: cerco di evitare di farmi prendere dalla foga della partenza, ma con la complicità del percorso e della tanta gente presente, la mia velocità è quasi sempre vicina ai 40 km/h.
Arriva la prima salita e la prendo subito "al risparmio", cercando di fare totale economia delle mie forze in vista dei successivi kilometri; quasi in cima mi raggiunge Claudio (che era partito dalla griglia dopo la mia) e dopo due chiacchiere decide di farmi da "gregario di lusso" fino all'arrivo.
Il percorso del Laigueglia è veramente bello, dopo i primi kilometri sull'Aurelia cominciano le salite (pedalabili e senza tratti troppo impegnativi) e da lì in poi di pianura non se ne vede praticamente mai: dopo ogni cima si trova sempre un lungo tratto in falsopiano prima della discesa che ci porta alla salita successiva.
Il finale con l'arrivo a Colle Micheri è la ciliegina sulla torta: se si hanno ancora energie è un finale da "Tappa del Giro" dove dare tutto, altrimenti, se ci si arriva con le forze ridotte ad un lumicino, sembrerà più lungo dei suoi 2 kilometri reali.
Contro ogni mia previsione, all'arrivo infine ci sono pian piano arrivato: gestendomi con criterio, grazie al supporto morale del buon Claudio, fermandoci a tutti i ristori (indimenticabile quello con le salsicce a Testico), lottando contro i crampi dal Ligo in poi, arrivando felice e soddisfatto tra gli ultimi... E' stata dura ma nonostante tutto anche il Laigueglia è messo in saccoccia! :-)
Di questa Granfondo va lodata soprattutto l'organizzazione: correre con le strade quasi completamente chiuse al traffico è un lusso che possiamo permetterci raramente: nonostante dal Paravenna in poi fossi abbondantemente oltre il tempo di chiusura, le macchine che ho incontrato nel finale le posso contare sulle dita di una mano!
Peccato solo per il periodo, febbraio è decisamente troppo presto...

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