Già ne avevo scritto due righe qualche post addietro, quando il caro Beppe me lo regalò; dopo innumerevoli ascolti ho deciso che dovevo obbligatoriamente fare un post ad hoc rendendo tutti a conoscenza di una piccola perla dispersa nel vasto mare della musica italiana.
Il disco in questione è "Goodbike" dei Tetes de Bois, consigliato vivamente a tutti gli amanti della bicicletta in tutte le sue forme!
Copio ed incollo una recensione che mi è piaciuta molto trovata sul sito mescalina.it, spero che l'autore non me ne voglia... :-)
"Il rumore cadenzato delle meccanica ciclistica è il ritmo, il vento tra i capelli è la melodia di 100 musiche, i pensieri di una fatica le liriche di una canzone vissuta, il resto lo fa l´anima.
Goodbike nasce direttamente da un spettacolo teatrale dedicato alla bicicletta intitolato i Riciclisti (ora disponibile anche Libro+cd e tour dei Tetes de Bois per il 100° del Giro d´Italia - I Riciclisti - libro+cd ndr): anche se i Tetes de Bois non sono nuovi a questa dichiarazione d´amore per la bici, elemento che più volte ha coronato i concerti del gruppo, questa volta viene affrontato in maniera musicalmente univoca. Un disco che alla fine ha portato Andrea Satta a seguire il Giro e il Tour come addetto stampa e li scoprire da dentro il mondo di questo sport, descritto con meraviglioso romanticismo in questo disco e cognizione di causa.
Goodbike nasce per dare un connotato musicale e ritmico al ciclismo: pedali, catena, ruote e rapporti si fondo a meraviglia con l´andatura ritmica e cantautorale del disco, che scandisce momenti e caratteristiche principali della bicicletta e della storia del ciclismo, ne disegna i carattere più epici e agonistici, per certi versi rappresentati da un orchestrazione e arrangiamenti di grande pregio, così come le immagini della storia rappresentate dalle registrazioni extra; 21 minuti regalati ai veri appassionati tra registrazioni e testimonianze storiche da custodire gelosamente come arte integrante di questo disco.
Oltre all´epica di uno sport, vi ritroviamo veri trattati filosofici sul modo di affrontare una salita, come ci suggerisce "La Canzone del Ciclista": tipico climax triste, s´intravede in una melodia nebbiosa lo spirito di Battisti, per certi versi l´orchestrazione di questo pezzo è demodé ed evoca immagini in bianco e nero. Il brano è un racconto che esula da un discorso sportivo o qualsivoglia culturale, qui si entra nell´intimo di un personaggio (Casartelli ndr), una sorta di un amore, di una vita fatta di passione e rapporto stretto con la bicicletta, una salita fatta di mille pensieri e immagini che ruotano intorno ad una vita e che ti danno la forza di arrivare in cima per poi scoprire la libertà di una discesa. Non è un caso se nel Giro un tempo veniva assegnata una maglia per chi peggio perdeva, una sorta di riconoscimento, per dirla tutta, rispettoso per chi perde. Ma c´è chi lotta anche solo per perdere, come "Alfonsina", unica donna che nel 1924 corse un Giro d´Italia fuori tempo massimo: le donne spesso assenti dal ciclismo appaiono grazie a due figure che rappresentano un po´ l´universo nel mondo: la donna immagine di "Mia Cara Miss", con la sua ballata allegra che la racconta, rappresenta il rovescio di una donna chiamata "Strada".
Le canzoni hanno tutte l´obbiettivo di raccontare ma sopratutto di raffigurare dettagliatamente i sentimenti, il fiatone, le salite, le strade bianche che caratterizzavano i vecchi giri, quelli ascoltati alla radio tra i primi caldi di maggio e il gran premio della montagna, tra pioggia, fango, ghiaccio e sudore freddo come la confusione jazz di "Corrosivo Acido".
Goodbike più che un disco dei Tetes de Bois è stato un vero lavoro collettivo, ricco di contributi, dalle voci di Militant A, il canto etnico di Karisa Kahindi, ai contributi grafici, delle vignette di Staino: il booklet di Goodbike è ricco e ben curato, essenziale e descrittivo per un ascolto approfondito. Goodbike arriva nei vostri lettori proprio alla partenza del 101° edizione del Giro d´Italia, se siete tra quelli del "rosario a due ruote" non lasciatevi perdere quest´opera sopraffina e completa."
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